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Angelo Ferlisi


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GLORIE NEL PAESAGGIO
olio su tela - 100x80
ANGELO FERLISI è nato a SUTERA (Caltanissetta) l’11.04.1953 dove tuttora lavora. Ha studiato a Palermo conseguendo la maturità artistica nel 1975. Lontano da Sutera, ambiente provinciale e poco stimolante proprio di un paese sperduto nel centro Sicilia, ha trovato a Palermo, dove ha vissuto per circa dieci anni, quegli spazi culturali e quel respiro di libertà che gli ha permesso di realizzare le prime esperienze pittoriche.

Nell’ultimo decennio ha realizzato una serie di quadri con immagini che sembrano emergere da un mondo sotterraneo e che si esteriorizzano su tela quasi per una incomprimibile ed arcana necessità. Il tratto pittorico, nelle sue linee e nei suoi colori, è’ un qualcosa di indeterminato e di indefinibile che ci appare imprigionato dal tempo in un’atmosfera rarefatta, che ci riporta nella sfera del subcosciente. Emerge un mondo quasi onirico che preme con viva forza per conquistarsi un posto alla luce ed imporsi alla nostra cosciente sensibilità cromatica. Tra il sogno e la realtà, il mistero ed il quotidiano, il banale e l’infinito, si snodano pitture di sapore surrealista ed orientaleggiante. Esse ci colpiscono, ci meravigliano ci disorientano perché parlano il linguaggio immortale dell’arte e della poesia.

“……….Vi è un’ accostamento bizzarro e inusitato di luoghi sacri in rovina, una rovina splendente in trionfo, un prezioso che si sfalda……..svariati oggetti e figure, figure solitarie, avvolte in una solitudine misteriosa …la storia infinita viene dissacrata dalle istanze dell’incoscio. E’ la consacrazione della trasgressione la contestazione globale. Vi è come la proposizione di un enigma di un’ anatema incombente. Emerge come uno squarcio che scava che scava e penetra nella lontananza:la lontananza cosmica, di infiniti cieli. La lontananza incoscia di simboli, di segreti inaccessibili. L’animo sta sopsteso tra questi due infiniti. La sensibilità verso la bellezza della natura nei suoi vari aspetti, l’incanto del paesaggio carezzato da occhi avidi si condensa con una inesauribile fantasia e crea una incredibile nuova magia…..Il mistero aleggia su tutto. Vi è in sintesi l’inizio e la fine del mondo, che sono un inizio ed una fine perenni. L’accostamento dei colori crea singoli effetti cromatici e della luce che si diffonde anch’essa con la stessa andatura del tempo, del sogno, con la stessa armonia del suono-muica, con la stessa sensazione dell’ombra, del chiarore, del crepuscolo, con la stessa sostanza della vita……..Questo effimero eterno dei sogni che si sognano, questo incanto ossessivo delle fiabe che si raccontano, questo fulgore oscuro della storia che si tramanda, questa rovina splendente della vita che si vive, qui rappresentata, è come il sospiro sospeso, la voce ingoiata, il gesto immobilizzato in un atto…Davvero un’artista è nato oggi dalla miseria della Sicilia più misera….Lo consacriamo!”
Dott. Mario Ricotta (Drammaturgo)

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